Percorso "Benessere in gravidanza"

Il modello Funzionale corporeo nell'accompagnamento alla gravidanza

14 febbraio 2012

Molte donne, pensano che il movimento in gravidanza stimoli delle contrazioni, da evitare in questo periodo; ma l’utero è composto da tante fasce muscolari, la cui funzione è quella di contrarsi e di mantenere un certo tono anche quando sono in stato di rilassamento. L’utero di una donna non in gravidanza si contrae durante l’ovulazione, durante un rapporto, durante le mestruazioni; l’utero di una donna con un bimbo dentro si contrae anche come reazione ai movimenti del bimbo, ad uno spostamento… Non ci si può, dunque, preparare ad una difficile maratona, come quella del travaglio, caratterizzata da centinaia di contrazioni, rimanendo ferme per 9 mesi: ci deve essere una sorta di allenamento per delle contrazioni come buona risposta muscolare.
Sono da cogliere, invece, come segnali importanti o campanelli di allarme le contrazioni che, in rarissimi casi, hanno un ritmo ripetuto (esempio ogni 15 minuti per un periodo di tempo), oppure accompagnate da una perdita ematica e con una modificazione nella dilazione della cervice.


Il movimento in gravidanza:
• incoraggia la consapevolezza
• aumenta la flessibilità e la tonicità
• migliora la circolazione e la respirazione
• aumenta il livello di energia
• previene e rilassa dolori scheletrici e muscolari
• previene i più comuni disturbi
• permette di raggiungere un buon rilassamento
• Sviluppa risorse per gestire le sensazioni ed il dolore in travaglio
• facilita le posizioni che si potrebbero adottare durante il travaglio
 

Attraverso il modello Funzionale Corporeo, si può non solo affrontare i problemi legati alla gestazione, ma anche prevenire i disturbi del nascituro e farlo crescere nel miglior ambiente possibile.
L’applicazione del modello della psicoterapia funzionale ai problemi specifici della gestazione e del parto, e più in generale della nascita, ha portato a risultati di grande interesse sia nel superare disturbi e malesseri della donna (ricorrenti durante questo periodo particolare) sia nell’operare un intervento di reale prevenzione per il nascituro nei riguardi di possibili future patologie, ricercando sin dalla vita intrauterina una condizione psicofisica ottimale.


Dietro ai cambiamenti del livello posturale si trova ovviamente tutta la modificazione dell’area fisiologica, specie nei suoi livelli ormonali, della circolazione, della respirazione ecc. Se all’interno dell’area fisiologica i vari sotto-piani non sono in grado di assorbire i mutamenti, a causa di possibili funzionamenti alterati già in atto nella gestante, maggiori saranno i disturbi che questa si troverà ad affrontare. Per esempio quanto più è alterata la respirazione (cioè più alta e toracica, più controllata, meno profonda, più accelerata, con espirazione forzata ecc.) peggiori sono i disturbi, come bruciori di stomaco, insonnia, nausea, stitichezza e così via.
Il tipo di lavoro specifico per la gravidanza si differenzia da altri approcci proprio perché rientra in una visione olistica della persona con tutte le sue aree funzionali.
Per esempio molti corsi di “psicoprofilassi al parto” tendono a partire solo dagli ultimi mesi di gestazione e sono mirati al momento stesso del parto: viene utilizzata una respirazione accelerata e l’idea generale è di astrarsi dal dolore, rinforzando quindi il controllo. Queste tecniche, come quelle yoga, possono avere dei buoni risultati me possono anche produrre effetti negativi, a seconda della persona, cioè a seconda dello stato di integrazione funzionale presente durante la gravidanza. In questi casi, ad esempio, se il circuito del rilassamento non parte o si attiva solo parzialmente, la persona va in ansia perché non riesce a rilassarsi, avvertendo un senso di frustrazione o di incapacità. Il terapeuta che segue il modello Funzionale Corporeo, invece, dà la possibilità di realizzare il rilassamento usando un canale percettivo-emotivo-volontario-motorio.
Nell’approccio Funzionale c’è la necessità di modificare il tono muscolare di base della gestante e, insieme ad esso, tutto il sistema neuroendocrino che regola tranquillità, ansia, benessere e stress.
Ciò si può raggiungere agendo sullo stato del tono muscolare superficiale e profondo, sulle posture e posizioni e sulla riconnessione di tutte le aree funzionali, in un lavoro che prende in considerazione le capacità della singola gestante e non si basa unicamente su un’applicazione indifferenziata del controllo razionale.
Un ruolo molto importante è affidato alla respirazione che, diversamente da come è praticata in altre tecniche, è profonda e diaframmatica.
Si tratta di una respirazione non forzata ma volta a rilasciare le tensioni e le rigidità, in grado di interagire sugli equilibri vegetativi e su quelli ormonali, esattamente come si presenta nell’infanzia prima che ansie, paure e stress lo alterino. Questa respirazione, mantenuta poi in tute le fasi del travaglio e del parto, è inoltre quella che permette di dare fisiologicamente il massimo dell’ossigenazione possibile a madre e bambino.


Durante il percorso di accompagnamento alla gravidanza l’intervento è volto ad aiutare la singola persona ad affrontare la gravidanza, a trascorrerla in uno stato di maggiore benessere possibile, ad affrontare il momento del parto in modo sereno e fisiologico; chi ne usufruisce, anche se solo negli ultimi mesi, avrà comunque un beneficio tangibile.
Si opera a livello cognitivo, fornendo informazioni su gravidanza e parto, ridimensionando convinzioni errate e fantasie paurose; a livello della sfera emotiva, lasciando spazio alle emozioni connesse alla condizione stessa, all’affrontare lo sconosciuto e un nuovo ruolo di responsabilità, permettendo alla donna di esprimere in gruppo quello che spesso non può esprimere fuori.
Si lavora sulla postura, non solo in modo correttivo di atteggiamenti e posizioni errate e contratture muscolari croniche, ma anche per aumentare la gamma di movimenti lenti e morbidi. Soprattutto si lavora sull’aspetto fisiologico, a ripristinare una respirazione spesso alterata e per incidere sul tono muscolare.

Presso l’Associazione Amigdala, sono aperte le iscrizioni ai percorsi “Benessere in gravidanza”, che prevedono un ciclo di 10 incontri di 1 ora e 30 ciascuno, a cadenza settimanale, aperti a tutte le gestanti a partire dal 5° mese.

Pubblicato il 14 febbraio 2012